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Nelle ultime settimane l'informazione di massa è stata catalizzata sull'inflazione. Record in Europa dall'avvento della moneta unica, record negli Stati Uniti da quando l'inquilino della casa bianca era Ronald Reagan nel lontano 1981.
L'inflazione annuale Europea ha toccato il suo massimo in giugno con un +8,6%, mentre quella americana ha raggiunto addirittura il 9.1%, per i cittadini dell'occidente sicuramente è un brutto momento per fare acquisti.
Fino a qui tutto normale, un minimo di economia l'ho anche studiata e le cause dell'inflazione sono facili da ricondurre agli eventi recenti, c'è però un'altra notizia di cui fino a oggi non riuscivo a capire l'entità e soprattutto non riuscivo a capire come fosse possibile.
Per i pochi a cui non è arrivata tale notizia, vi rendo partecipi del fatto che oggi un Dollaro vale 0.98 Euro e solo venerdì scorso le due valute avevano lo stesso valore, questo non accadeva dal 2002. A partire da un minimo di 81 centesimi dello scorso anno, il valore del dollaro ha iniziato una rapida ascesa fino a raggiungere la moneta europea in queste ultime settimane, ma come è possibile? L'inflazione americana è più alta!
Non spiegandomi tale situazione ho fatto un paio di ricerche e tirato qualche somma. Non sono un grande esperto di economia politica, la mia è semplice curiosità, se sei curioso anche tu continua a leggere per provare a capire con me cosa sta succedendo, ho trovato un paio di notizie interessanti.
Partiamo dall'inizio, cos'è l'inflazione?
L'inflazione è un indice che rispecchia l'aumento generale del costo della vita, la riduzione del valore di una determinata moneta. Di conseguenza, l'aumento dell'inflazione dipende dai prezzi generali dei beni, dei beni di maggior consumo soprattutto. L'inflazione infatti viene calcolata mediante la variazione del prezzo di un certo "paniere di beni" standard, o più precisamente Indice dei Prezzi al Consumo (IPC o CPI per gli anglofoni). Prendendo in considerazione un anno base, l'anno corrente e valutando il prezzo dei due IPC, mediante una serie di noiosi e poco interessanti calcoli si giunge al valore dell'inflazione.
L'aumento dell'inflazione è sempre negativo?
Se moderato no, la Borsa Italiana definisce che “L’inflazione è causata dalla troppa moneta a caccia di troppo pochi beni”. Questo significa che a parità di beni sul mercato, ci sono più soldi in circolazione potenzialmente grazie al miglioramento dell'economia. Da maggio a dicembre 2020, causa covid, l'inflazione era addirittura negativa (deflazione) poiché tutti volevano vendere ma non c'era nessuno disposto a comprare, di conseguenza l'offerta di beni era maggiore della domanda e i prezzi sono scesi per poter soddisfare il potere d'acquisto dei cittadini le cui tasche erano decisamente più piccole. La deflazione è decisamente un aspetto negativo dell'economia perché significa che i cittadini sono più poveri, questo ovviamente a parità di beni, torneremo dopo su questo concetto perché è qui che nasce il problema dei tempi recenti.
Come aumenta l'inflazione?
Come citato prima l'inflazione può essere dovuta all'aumento del denaro in circolazione a parità di beni, "l'inflazione buona", questo può avvenire grazie alla creazione di nuovi posti di lavoro o alla diminuzione del tasso di interesse delle banche centrali. Se ci sono più posti di lavoro girano più soldi, questo è evidente; per quanto riguarda il tasso di interesse delle banche invece, se diminuisce le persone saranno più propense a indebitarsi e il debito privato verso le banche è un ottimo modo per generare denaro per l'economia, di conseguenza ci sono più soldi (su questo aspetto lascio un link a fine articolo per i più interessati, non voglio divagare troppo).
Tranquilli ragazzi, placate il vostro ottimismo, non è questo il caso europeo.
Veniamo all'inflazione europea di questo 2022, "l'inflazione cattiva".
“L’inflazione è causata dalla troppa moneta a caccia di troppo pochi beni” giusto?
Ok, quindi o aumenta la moneta oppure diminuiscono i beni, benvenuto in Europa.
Con la guerra in Ucraina il prezzo dell'energia fossile è aumentato in modo esponenziale, di conseguenza il costo dei trasporti è aumentato e quindi a cascata è aumentato il prezzo di quasi ogni cosa perché ne abbiamo meno a disposizione.
Un altro fattore determinante è che con la riapertura delle attività, noi cittadini ci siamo scatenati negli acquisti. La nostra indole da sperperatori di capitali repressa da due anni ha potuto sfogarsi negli ultimi mesi e gli acquisti sono saliti alle stelle. Le persone hanno iniziato a comprare tutte le scarpe di cui non avevano bisogno chiusi in casa con il covid, si va in discoteca ogni weekend perché non si andava da due anni, tutto il pane che è stato risparmiato facendoselo in casa si va a comprare adesso (di sicuro il boom di lievito di birra ha avuto vita breve) eccetera eccetera eccetera, a me è successo esattamente così, credo anche a te che stai leggendo. Il problema è che un'economia in difficile ripresa come quella europea non è in grado di soddisfare tutta questa domanda.
Meno beni = inflazione.
La Banca Centrale Europea non può semplicemente alzare il tasso di interesse per placare l'inflazione, se lo facesse l'economia non riuscirebbe a riprendersi, le persone hanno bisogno di liquidità per ripartire.
E negli stati Uniti?
Nel continente americano le cose sono andate un po' diversamente: innanzitutto loro sono molto meno dipendenti dalla Russia dal punto di vista energetico, i loro prezzi hanno subito un aumento ma non un'impennata paragonabile alla nostra; l'aumento della volontà di acquistare da parte dei cittadini è sicuramente aumentata anche nel nuovo continente a causa delle chiusure per covid, questo ha determinato un aumento di inflazione considerevole, ma non è finita.
Il fattore determinante dell'inflazione americana infatti, è la grande crescita che sta avendo il mercato del lavoro in questi ultimi mesi. L'aumento dei salari e la creazione di posti di lavoro hanno permesso all'economia degli Stati Uniti di avere molti più denaro circolante "… a caccia di troppi pochi beni". L'inflazione buona, o almeno migliore della nostra.
Per la ripresa economica post covid le banche centrali di tutto il mondo hanno riversato nell'economia un grande quantitativo di denaro, ci aspettavamo che l'inflazione salisse, era inevitabile. C'è chi quei capitali li ha sfruttati bene, chi meno bene e se c'è una cosa che possiamo riconoscere agli americani è che se si parla di soldi loro sono i numeri uno a farli girare nel modo giusto. La guerra non ha aiutato sicuramente, molte cause arrivano anche dal fronte orientale, però ad oggi in Europa la vita costa molto di più rispetto a prima, mentre negli Stati Uniti i salari si sono parzialmente adeguati all'aumento dei prezzi.
Io non conosco i metodi o le procedure con i quali sono stati investiti questi soldi pubblici da parte delle due fazioni occidentali, lungi da me il dire che in America fanno le cose meglio o peggio.
Io ambisco a diventare dottore in ingegneria e a me piace guardare i numeri, i numeri dicono che in America ci sono più soldi che in Europa e questo è un dato di fatto.

Veniamo alle conclusioni, cosa si può fare in merito?
Io credo che l'unica cosa che si possa fare sia investire quello che si ha, non è importante quanti soldi si hanno a disposizione, in ogni caso di questi tempi questi soldi perdono più dell'1% del loro valore ogni mese.
Sempre perchè a me piacciono i numeri vi do due dati, dall'inizio del 2022 l'infalzione è salita dell'8,6% in Europa, 8,6/6=1,43% al mese in media.
Ipotizziamo una spesa di 50€ a dicembre 2021, la stessa spesa ora costa 54.3€. È come se qualcuno avese rubato 8,6% del denaro che abbiamo in banca.
Grant Cardone, un investitore che personalmente ammiro molto, in un'intervista dice che ogni mattina stampa l'estratto conto bancario e durante la giornata trova il modo di "taking that trash out", il suo motto infatti è "cash is trash", se rimane in banca si consuma, perchè la banca usa i tuoi soldi per generare denaro, generando denaro aumenta l'inflazione e i soldi perdono di valore.
"Money is useless, the only way you can make it useful is to use it" - Grant Cardone
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Fonti e approfondimenti